17 Feb Iscrizioni e cessazioni di imprese nelle Marche – Gennaio 2021
Nel mese di gennaio il fenomeno della natalità di impresa continua a essere influenzato dalla situazione di incertezza da Covid-19 e dalle relative misure restrittive alla mobilità e alle attività produttive.
Dai primi dati disponibili, le iscrizioni di nuove imprese nelle Marche hanno registrato un calo dell’8,3% rispetto a gennaio 2020. Contestualmente al calo delle nuove aperture le cessazioni di imprese hanno registrato una riduzione più marcata, pari al -24%.
Non si è, dunque, manifestato l’aumento delle cessazioni che si temeva a fine anno.
Il saldo tra iscrizioni e cessazioni di imprese a gennaio risulta negativo, con circa 936 imprese in meno, ma inferiore a quello osservato nel mese di gennaio 2020. Il rallentamento più marcato delle cessazioni rispetto a quello delle iscrizioni ha contenuto la differenza tra i due valori. È probabile, però, che la forbice tra iscrizioni e cessazioni tornerà ad ampliarsi nei prossimi mesi.
Disaggregando i dati a livello provinciale si registra una riduzione delle iscrizioni in tutte le provincie ad eccezione di Macerata che, al contrario, ha incrementato le nuove aperture del 28%. Con riferimento alle cessazioni la provincia di Pesaro Urbino ha registrato la riduzione più marcata (-37,6%) mentre a Fermo il numero di cessazioni risulta invariato rispetto all’anno precedente.
L’impresa individuale è la forma giuridica più diffusa rappresentando i due terzi delle iscrizioni e quasi l’80% delle cessazioni del mese di gennaio. Tutte le principali forme giuridiche mostrano un rallentamento nelle aperture e nelle chiusure di imprese ad eccezione della Srl che ha registrano un aumento sia nelle iscrizioni sia nelle cessazioni.
SETTORI
I settori di attività che hanno registrato il maggior numero di iscrizioni e di cessazioni sono il commercio, le costruzioni e l’industria manifatturiera. In termini di variazione delle iscrizioni le riduzioni più significative sono state registrate nel settore dei servizi di alloggio e ristorazione (-65,6%), nelle attività artistiche, sportive e di intrattenimento (-60%) e nelle attività immobiliari (-50%). Al contrario, vi sono settori che mostrano un incremento delle iscrizioni rispetto a gennaio 2020, come il caso delle attività finanziarie e assicurative (+57,9%) e del trasporto e magazzinaggio (+33,3%).
In termini di cessazioni il calo più significativo è stato registrato nei settori delle attività professionali, scientifiche e tecniche (-44,8%), nei servizi di alloggio e ristorazione (-41,6%) e nei servizi di informazione e comunicazione (-35,4%). Si è, invece, osservato un incremento delle cessazioni nel settore delle attività artistiche, sportive e di intrattenimento.