
30 Nov Presentazione “classifica delle principali imprese marchigiane” – anno 2017
La XXXII edizione della Classifica delle Principali Imprese delle Marche è stata presentata il 16 ottobre 2018 presso la sede di Confindustria Marche Nord, ad Ancona.
Moderato dal giornalista Michele Romano, l’incontro è stato aperto dal Presidente di Confindustria Marche Nord Claudio Schiavoni e dal Presidente della Fondazione Aristide Merloni, Francesco Merloni, che ha poi chiamato sul palco Adolfo Guzzini, per discutere la vendita di iGuzzini alla svedese Fagerholt.
Donato Iacobucci e Valeriano Balloni hanno presentato all’auditorium, attento e numeroso, con oltre 120 partecipanti, i principali risultati economici emersi dall’analisi di oltre 500 bilanci ordinari e circa 30 bilanci consolidati di imprese attive nella nostra Regione.
L’evento si è chiuso con un talk affidato al Presidente del Gruppo ELICA Spa Francesco Casoli, che in un’atmosfera di brainstorming ha stimolato la classe imprenditoriale regionale ad accettare la sfida della leadership e dell’innovazione organizzativa, in particolare rispetto all’aggregazione tra imprese e al coinvolgimento di professionalità esterne alla guida delle aziende.
Di seguito, i principali risultati emersi dalla Classifica di quest’anno.
Vendite
Nel complesso il valore delle vendite è cresciuto del 7%. Si tratta del valore più alto osservato nell’ultimo decennio (se si eccettua quello del 2010 successivo alla caduta del 2009). La crescita è diffusa: i due terzi delle imprese ha registrato valori positivi e più di un terzo tassi di crescita superiori al 10%. Per la prima volta dall’inizio della crisi tutti i settori produttivi presentano una variazione positiva delle vendite.
Occupati
Per il secondo anno consecutivo si osserva una crescita degli occupati (circa il 3% all’anno nel 2016 e nel 2017). Questa crescita non sembrava trovare conferma nei dati ISTAT sulla disoccupazione nella regione, segnalati in aumento nel 2016 e 2017 e su valori superiori al 10%. L’ISTAT segnala però un repentino calo della disoccupazione nel I semestre 2018. L’ultimo valore disponibile (7,7%) è lontano dal mimino toccato nel 2007 (4%) ma sembra segnare una decisa inversione di tendenza.
Redditività e investimenti
La redditività si è mantenuta costante rispetto al 2016, attestandosi su valori superiori a quelli medi nazionali ed in linea con quelli osservati nel periodo pre-crisi. Il buon livello di autofinanziamento ha consentito alle imprese di aumentare le disponibilità liquide, ridurre l’indebitamento finanziario e sostenere gli investimenti. Questi ultimi hanno riguardato principalmente le immobilizzazioni tecniche mentre sono rimaste invariate le immobilizzazioni finanziarie e immateriali.
Permangono segnali di incertezza
Alcuni dei principali settori regionali mostrano una performance di crescita inferiore alla media. Il calzaturiero conferma le difficoltà già evidenziate nel 2016; il mobile ha rallentato sensibilmente nel 2017 rispetto alla ripresa osservata nel 2016.
Altri elementi di preoccupazione emergono dall’andamento dell’export regionale che nel 2017 e nel primo semestre 2018 ha registrato una performance di crescita inferiore alla media nazionale.
La difficoltà delle imprese regionali a competere sui mercati internazionali deriva da cause strutturali, fra le quali la ridotta dimensione media delle imprese e la minore capacità innovativa.
Quest’ultima è anche responsabile del notevole divario di produttività (valore aggiunto per addetto) che continua a rilevarsi fra le imprese regionali e la media italiana. Un divario che tende ad accentuarsi piuttosto che a ridursi; anche nel 2017 la crescita della produttività nelle imprese marchigiane è stata inferiore a quanto osservato nelle imprese italiane.