18 Mag Rapporto GEM Italia 2019-2020
La Fondazione Aristide Merloni e il Centro per l’Innovazione e l’Imprenditorialità dell’Università Politecnica delle Marche rendono disponibile il rapporto GEM Italia 2019-2020.
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Il GEM (Global Entrepreneurship Monitor) è il principale strumento di indagine dell’attività imprenditoriale a livello mondiale; viene infatti utilizzato dalle principali organizzazioni internazionali quali l’ONU, il World Economic Forum, la Banca Mondiale e l’OCSE. L’indagine è condotta utilizzando una metodologia comune che rende possibile il confronto dei risultati ottenuti nei diversi paesi.
Il Rapporto presenta un’analisi della dinamica imprenditoriale in Italia negli ultimi anni e dei fattori dai quali essa è determinata, anche in confronto agli altri paesi europei ed extra-europei.
La propensione imprenditoriale è uno dei principali fattori determinanti la competitività e la capacità di crescita di un paese. Comprendere le caratteristiche e le determinanti dell’attività imprenditoriale è diventato ancora più impellente a seguito della grave crisi sociale ed economica determinata dalla pandemia da Covid-19, che ha colpito in modo significativo il nostro paese.
La capacità di reazione alla crisi e, soprattutto, la capacità di ripresa dipenderanno non solo dall’entità dell’intervento finanziario a livello macroeconomico ma soprattutto dalla propensione imprenditoriale. L’uscita dalla crisi comporterà un eccezionale spostamento di risorse da un settore all’altro e la necessità di introdurre innovazioni e cambiamenti, anche radicali, in tutti i settori. Per questo, la propensione imprenditoriale costituirà un fattore cruciale sia per accelerare la ripresa sia per indirizzarla verso obiettivi di sostenibilità economica, ambientale e sociale.
Il primo trimestre 2020 ha registrato una lieve flessione nell’avvio di nuove imprese ma il calo è stato significativo nel mese di marzo ed è verosimilmente destinato ad accentuarsi nei prossimi mesi. Dobbiamo augurarci che la tendenza si inverta il prima possibile a seguito della progressiva riduzione delle misure restrittive alla mobilità e alle attività economiche. La speranza è che la ripresa nell’avvio di nuove imprese sarà in grado di contrastare l’incremento delle cessazioni d’impresa che, con molta probabilità, avranno un’impennata nella seconda parte dell’anno.
Il nostro paese parte da una situazione di svantaggio poiché, come rilevato dall’indagine GEM, la propensione imprenditoriale è andata affievolendosi negli ultimi anni ed è fra le più basse rispetto ai principali paesi industrializzati. Il Rapporto analizza le caratteristiche e le determinanti del fenomeno dell’imprenditorialità nel nostro paese e fornisce elementi di conoscenza sui punti di forza e di debolezza dell’ecosistema imprenditoriale nazionale.
Gli elementi di debolezza hanno origine da diversi fattori che attengono all’economia e alla società del nostro paese: sia quelli più direttamente collegati alla propensione imprenditoriale, come il sistema della formazione scolastica e universitaria, la normativa sull’impresa e sul lavoro, il sistema finanziario; sia aspetti attinenti alla cultura e agli atteggiamenti prevalenti negli individui e nelle famiglie. L’Italia, ad esempio, è fra i paesi nei quali le persone mostrano la maggiore avversione al rischio e fra quelli con i più bassi tassi di attivazione imprenditoriale nella popolazione femminile.
L’aumento dei tassi di attivazione imprenditoriale in tutte le fasce di età e nelle diverse condizioni in cui questa si esprime è un obiettivo fondamentale ai fini della crescita e dell’innovazione. Lo sarà ancora di più nei prossimi anni per favorire la ripresa dopo l’attuale crisi e guidare il cambiamento.
L’indagine GEM può contribuire in modo significativo ad individuare i fattori dai quali dipende la propensione imprenditoriale e a rendere maggiormente efficaci le conseguenti azioni di policy.
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